La miniera digitale del Montenegro, di Tuvalu e della Micronesia...

Gennaio 15, 2010
Dotflorence

Sono passati quasi 4 anni dal giorno in cui il piccolo Montenegro ha dichiarato l'indipendenza dalla Serbia e, dovendo analizzare i benefici di quella scelta, probabilmente nessuno metterebbe ai primi posti la conquista di un proprio spazio indipendente in Internet. Eppure uno dei prodotti più redditizi di quella separazione è proprio il dominio internet che il piccolo paese balcanico ha potuto ottenere diventando uno Stato Sovrano.
Per una fortunata coincidenza, infatti, l'abbreviazione identificativa del Montenegro su internet è ".me", due lettere che formano il pronome oggettivo più usato in Rete. Da quando l'Icann, l'autorità che gestisce i domini di primo livello, ha assegnato l'estensione .me al Montenegro, è partita una vera corsa all'oro per accaparrarsi indirizzi di valore irresistibile, come "show.me", "youand.me" o "notify.me".
Ad oggi, sono stati registrati oltre 350 mila siti con indirizzo .me, un dato che trasforma il piccolo Montenegro nel proprietario del dominio con la crescita più sostenuta nella storia del Web. Gli imprenditori che sono stati così accorti da acquistare in anticipo le combinazioni migliori, oggi le rivendono per migliaia di Euro. E per il momento gli indirizzi più appetibili, come "love.me" o "write.me" sono stati preventivamente esclusi dalla vendita con l'idea di metterli all'asta fra qualche tempo.
Miracoli del cosiddetto "domain hacking", cioè l'idea di sfruttare le estensioni dei domini per ottenere brevi frasi facilmente memorizzabili e di grande appeal. Una pratica che ha fatto la fortuna di staterelli spesso minuscoli e sconosciuti. Si pensi soltanto al caso delle isole Tuvalu, in Polinesia, proprietarie dell'estensione .tv: grazie a un accordo con il colosso Verisign, il governo di quel paese riceve un milione di dollari ogni trimestre per lo sfruttamento del suo dominio, tanto amato dai grandi network televisivi.
Alcuni esempi: "rai.tv", "madeinitaly.tv", "alice.tv", "conto.tv", "incucina.tv", "nbc.tv", "gay.tv"e migliaia di altri domini sparsi per il mondo con la medesima estensione. Da non sottovalutare assolutamente poi l'estensione .fm (appartenente agli Stati Federati della Micronesia!) utilizzato principalmente dai canali radio online, es. "last.fm", "Easynetwork.fm", "1.fm", "play.fm", etc., etc...
Anche l'Italia da questo punto di vista non è comunque messa male...! L'estensione .it infatti è ottima - oltre che per identificare i prodotti Made in Italy - anche da un punto di vista linguistico. Al pari del .me anche il .it identifica un complemento oggetto, ottimo da utilizzarsi in domini quali "justdo.it", buy.it", etc., etc (anche se a dire il vero in questa accezione non è ancora sfruttato appieno..)
Per la sua conquista, il Montenegro deve ringraziare il caso ma anche il signor Ilan Shavit, avvocato israeliano che il 23 maggio 2006, a quarantotto ore dal referendum sull'indipendenza, presentò richiesta all'Icann (l'Authority Internazionale per la gestione dei Domini) per assegnare al nuovo stato il dominio .me. Nella sua lettera si legge, tra l'altro: "Si tratterebbe di un bellissimo dono a quel paese".

Mai parole furono più profetiche.

(Articolo di Marco de la Pierre - DotFlorence Staff)