Il report “The great acceleration: CIO perspectives on generative AI” di MIT Technology Review Insights raccoglie interviste a CIO - Chief Information Officer, il dirigente IT di un'azienda - dei grandi gruppi internazionali e mostra come l’AI generativa stia cambiando le imprese dall’interno.
Ecco 5 lezioni utili anche per chi guida una PMI, un hotel o uno studio professionale.
1. Non serve “l’AI ovunque”, ma nei punti in cui crea valore concreto
Le aziende che stanno funzionando meglio non partono da progetti per forza enormi. Partono da casi d’uso ben definiti, per esempio:
- riduzione dei tempi di risposta al cliente;
- analisi automatica di documenti e contratti;
- supporto ai team marketing nella produzione di contenuti.
Per te sarebbe pertanto utile scegliere 1–2 processi lenti o ripetitivi (es. gestione richieste, preventivi, descrizioni camere/prodotti) e chiedersi: come li potrei alleggerire con l’AI generativa?
2. I tuoi dati sono più importanti del modello che scegli
Il report evidenzia come molti CIO stiano investendo in data lakehouse e infrastrutture dati unificate per poter alimentare l’AI con informazioni coerenti.
Se i dati sono:
- sparsi,
- duplicati,
- non aggiornati,
qualsiasi strumento di AI generativa produrrà risultati mediocri.
Anche un semplice passo come unificare fogli di calcolo, CRM, PMS e canali di recensione in un’unica “vista” dei clienti può essere rivoluzionario.
3. Non tutto deve passare da strumenti pubblici
Dal report emerge una forte attenzione a IP e riservatezza: molte aziende hanno vietato o limitato l’uso di strumenti pubblici per dati sensibili.
Questo non significa non usare l’AI, ma:
- usare strumenti esterni solo per contenuti non critici;
- valutare soluzioni on-premise o modelli open source per ciò che è strategico;
- definire linee guida chiare per il personale.
Decidi quali informazioni non devono mai essere inserite in tool pubblici (prezzi netti, contratti, strategie, dati personali dei clienti...).
4. I posti di lavoro non spariscono, cambiano
I CIO intervistati vedono l’AI come un copilota: toglie lavoro ripetitivo, non il lavoro in sé.
Alcuni trend:
- più tempo su analisi e decisioni, meno su task manuali;
- nascita di nuovi ruoli (es. chi supervisiona modelli, chi gestisce la qualità dei dati);
- necessità di formazione continua, più che di “tagli”.
Usa l’AI per dare al team strumenti in più, non per “controllarlo”. Coinvolgi le persone, ascolta le resistenze, fai vedere casi concreti dove l’AI toglie fatica, non valore.
5. Senza governance, l’AI è un rischio (non un vantaggio)
Il report insiste su privacy, sicurezza e qualità dei risultati: errori, bias e contenuti scorretti non sono solo un problema etico, ma anche di reputazione e di conformità alle normative (pensiamo all’AI Act in arrivo).
Questo significa:
- definire chi approva cosa esce (testi, campagne, risposte automatiche);
- controllare periodicamente cosa “fa” l’AI sul tuo sito e nei tuoi processi;
- conservare log e documentazione per poter dimostrare come usi i dati.
L’AI generativa è un mezzo, non un fine
Il messaggio che arriva dal mondo dei CIO è semplice:
l’AI generativa è un acceleratore potente, ma la direzione la decidi tu.
Passi pratici per iniziare:
- Fai un mini audit dei tuoi processi digitali (sito, prenotazioni, CRM, newsletter).
- Identifica dove perdi più tempo in attività ripetitive.
- Valuta quali dati hai già e quanto sono “puliti”.
- Scegli strumenti e partner che ti aiutino a integrare l’AI nel tuo ecosistema digitale, non come gadget isolato.
Come potremmo aiutarti come dotFlorence
Come dotFlorence possiamo affiancarti proprio in questo: partire da sito, SEO e dati reali per portare l’AI generativa dove serve, in modo misurabile e sostenibile.
Come web agency lavoriamo da anni su dati, contenuti e performance. L’AI generativa non sostituisce questo lavoro: lo amplifica.
Possiamo supportarti a:
- individuare i casi d’uso AI più sensati per il tuo sito e il tuo marketing;
- organizzare i tuoi dati perché siano davvero utilizzabili da strumenti di AI;
- integrare funzionalità “intelligenti” nei tuoi touchpoint digitali (sito, booking, funnel, newsletter) in modo sicuro e sostenibile.