Due Chiacchiere con …. Varinia Cappelletti, in arte Chef Vary e imprenditrice culinaria “tout court”!

Giugno 20, 2020
Alessandra Andreani

La protagonista di oggi, con cui ho fatto due chiacchiere per la nostra rubrica, si chiama Varinia Cappelletti, in arte Chef Vary che mi ha raccontato una storia fantastica! Proprietaria, insieme al suo compagno Edoardo, prima di un B&B e poi di un negozio di alimentari, che in breve è diventato un laboratorio di cucina con attigua bottega di vini e formaggi. Durante il lockdown non si sono persi d’animo e con ingegno e passione hanno trasformato la cucina di casa in uno studio quasi ‘televisivo’ e hanno iniziato a fare corsi di cucina online
Ecco le sue risposte in forma integrale, buona lettura!
corsi di cucina1. Come sempre iniziamo con una presentazione anagrafica per inquadrare meglio il nostro ospite, quindi ti chiedo le tue generalità.
Siamo “due ospiti” perché la mia/nostra attività non può esistere senza il Noi.
Io, Varinia Cappelletti e il mio ragazzo (adoro quest’espressione!) Edoardo Cecotto. Io sono di Milano mentre Edoardo è di Portogruaro in provincia di Venezia.
Ho una laurea in Lettere Classiche con tesi in Preistoria del Vicino oriente ed una specializzazione nell’evoluzione del “cibo” rapporto uomo agricoltura/caccia (insomma per farla breve “...come si mangiava e ci si procurava il cibo e come si mangia adesso..”). Edoardo è un elettrotecnico per cui il mondo dell’elettronica e del web sono il “suo mondo”.
Negli anni, ci siamo sempre più interessati all’ambito gastronomico cosi abbiamo corsi di cucinaintrapreso alcuni corsi di specializzazione. Personalmente ho fatto un master all’università di Siena (“prodotto del territorio”) mentre Edoardo è diventato sommelier di secondo livello (il terzo è lì nell’etere, nel vero senso della parola!).
Assieme abbiamo frequentato il corso per diventare assaggiatori di Olio presso la Camera di Commercio di Pisa e il primo livello del corso ONAF per assaggiatori di formaggi.
Ho poi ottenuto l’autorizzazione e il diploma dall’ASL in accordo con AIC (Associazione Italiana Celiachia) che mi permettono di proporre in tutta sicurezza, corsi di cucina gluten free. Dal 2015 collaboro con un magazine con sede a Los Angeles (in realtà il più vecchio giornale Italo Americano d’oltreoceano “L’italoamericano” appunto) e per loro pubblico articoli di storia e cibo.
2. Mi racconti un po’ la storia della Vostra impresa, come hai iniziato, i corsi di cucina, ecc.
corsi di cucinaAbbiamo iniziato ad occuparci di turismo 16 anni fa dopo una vacanza in Grecia e precisamente ad Elafonissos dove un eclettico “Capitan Gerogios” ci ospitò nella sua casa adattata a B&B.
Tornati a Firenze, probabilmente ancora ubriachi di mirto, il fulmine di Zeus ci colpí, cosi decidemmo che avremmo aperto una casa per ospitare.
Naturalmente l’organizzazione è stata lunga, faticosa e dispendiosa ma alla fine dopo quasi un anno avevamo il nostro piccolo B&B “Il giglio Bianco”.
In quegli anni i B&B erano pochissimi e noi decidemmo di dare subito un taglio “goloso”.
Prese tutte le licenze per somministrare, ospitare, fare e brigare decidemmo di offrire le stanze solo se acquistate con la cena o un corso di cucina (B&B for foodies). Un successo immediato soprattutto verso un pubblico nord americano (apro una parentesi di “lode ed orgoglio” e ti dico che per anni siamo stati i primi su Tripadvisor, punteggio BK media 9,7).
corsi di cucinaL’impegno era enorme, perché ci giostravamo tra i nostri due lavori che poco avevano a che fare con l’industria del turismo o del cibo ma che ci hanno permesso di avviare questa attività con le sole nostre forze. IL B&B ci ha dato anche l’occasione di coltivare nuove amicizie che ci hanno portato negli Stati Uniti dove, nel 2010, apriamo una piccola azienda di promozione ed iniziamo fare piccole comparse per Cooking demo, Cooking show, presenze per eventi e preparazione di cene private.
Nel frattempo scriviamo due piccoli ma gradevoli libri di cucina che pubblichiamo e vendiamo su Amazon. Uno di questi due lo dedichiamo al Tiramisù (“Tiramisù Amore mio”) cosi, nel 2013, con nostra sorpresa ci ritroviamo a presentarlo con tanto di preparazione di 500 golosi assaggi sul palco dell’Hotel Venetian a Las Vegas ospiti de’ la “Cucina Italiana magazine”.
Quattro anni fa decidemmo di dare spazio solo alla cucina e di salutare, non senza lacrime il B&B perché, nel frattempo, la concorrenza era diventata enorme e quella che era iniziata per passione stava diventando una prigione. Un po' per fortuna un po’ per caparbietà riusciamo a rilevare un negozio di alimentari proprio davanti a casa e lo trasformiamo, letteralmente, in una scuola di cucina con attigua bottega di vini e formaggi. Un lavoro enorme ma ci siamo innamorati del risultato. Un salotto accogliente, una grande cucina, uno spazio dedicato ai formaggi, una selezione di vini al bicchiere e in un prossimo futuro una cantina del 1400 da utilizzare per eventi …. What else?

3. Quando ti sei trasferita a Firenze? Cosa ti piace di Firenze?
Mi sono trasferita a Firenze nel 1984 per iniziare l’università. Ho scelto questa città, perché la prima volta che ci misi il piede rimasi folgorata e nonostante ci siano stati degli innegabili cambiamenti la mia Folgorazione rimane ancora intatta 😉
4. Quali sono gli aspetti che ti piacciono di più del tuo lavoro?
La libertà è uno degli aspetti che amo del mio lavoro, implicitamente amo il cibo e adoro poter ricercare sempre qualcosa di nuovo.
5. Quali sono gli aspetti che ti piacciono di meno?
Indubbiamente la stanchezza sia fisica che mentale a volte sono davvero opprimenti e confesso che alla fine di una intensa stagione di lavoro, considerando che normalmente per me inizia a marzo e finisce a novembre praticamente 7 giorni su 7 da mattina sera, divento un po’ irritabile con alcuni ospiti poco collaborativi ...
6.Racconta una tua giornata tipo prima e dopo il coronavirus.
Potrei dire che le nostre giornate, benché sotto certi punti di vista siano simili, si differenziano perché ogni giorno accade sempre qualche cosa sia in positivo che in negativo e che, inevitabilmente, movimenta la routine. In generale inizio i corsi di cucina tardi alle 11:20 e questo mi permette di avere orari mattutini molto elastici e abbastanza rilassanti.
Finisco di lavorare nel primo pomeriggio, riordino la cucina, verifico che la dispensa sia fornita, mi occupo della posta elettronica, verifico le prenotazioni e poi alle 6 si ricomincia il corso che termina in serata e, dopo la pulizia finalmente ci sediamo e mangiamo. Edoardo si occupa di verificare che tutta questa “macchina” sia sempre perfettamente oliata, che tutto funzioni, che i clienti siano accolti, coccolati e dall’anno scorso, appunto si occupa anche del negozio, dei vini, della preparazione delle degustazioni e cosi via.
Con l’arrivo del coronavirus il negozio lo abbiamo dovuto chiudere cosi come la scuola di cucina e, al momento, non abbiamo ancora riaperto anche perché non abbiamo delle linee guida precise e soprattutto perché non ci sono turisti.
7. In un primo momento sembrava che la situazione fosse circoscritta ad alcune regioni, come avete comunicato queste informazioni ai vostri clienti? 
I miei clienti hanno cancellato subito alla velocità della luce, anche perché le notizie che ricevevano sull’Italia erano devastanti. Abbiamo avuto amici che già da marzo ci telefonavano chiedendo se avevamo cibo! Solo adesso ho iniziato a dare informazioni rassicuranti sulla situazione.
8. Come avete gestito i clienti e le prenotazioni in essere durante la prima fase e come avete affrontato la crisi?
Non ho avuto molto da gestire visto che hanno provveduto tutti a cancellare le loro prenotazioni. Uno tsunami che ha investito il mio calendario di rosso e subito dopo abbiamo aperto “l’armadio della tecnologia” e trasformato la cucina di casa in una vera sala regia.
Videocamere disposte in più punti, regia, microfoni, luci e via si va online!
Proponiamo corsi interattivi virtuali ai nostri clienti attraverso la mailing list che, abbiamo con cura costruito negli anni, contattiamo i maggiori portali turistici ed infine con le agenzie americane con cui collaboriamo da anni. Adesso con primi maldestri passi abbiamo iniziato a muoverci anche nel mondo dei video e, grazie alla collaborazione della rivista americana di cui sopra, iniziamo ad avere una visualizzazione concreta.
9. Quali sono i social che usi di più?
Uso Facebook e tramite alcuni programmi lo collego ad Instagram, YouTube ..
10. Le previsioni sui prossimi scenari quali potrebbero essere?
Io presumo che la situazione non si normalizzerà, almeno per me, fino al prossimo anno.
La mancanza di turisti non mi permette di fare molte ipotesi ma la possibilità di continuare i corsi di cucina online mi aiuta a sperimentare nuove formule di interazione e a contemplare nuove proposte. Stiamo pensando di aprire solo nei fine settimana e teniamo le ‘orecchie dritte’ su qualsiasi nuova iniziativa per poter continuare il nostro ‘faticoso’ ma adorato lavoro. A proposito, perché non organizziamo un bel webinar culinario per tutto il team di Turismo Digitale e tutti i followers?
Approfittate della Fase di Ripartenza, per approfondire le vostre conoscenze del web marketing per il turismo extra-albeghiero con il team di Turismo Digitale! Partecipate ai prossimi webinar gratuiti in diretta su Facebook insieme a Marco de la Pierre, Paolo Ramponi, Alessandra Andreani, Marco Boni, Marco Nicosia e Luca Parri!
by Alessandra Andreani
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