La storia di Palazzo Buonaccorsi, registrato nella lista dei Beni Artistici e Culturali presso la Sovrintendenza di Siena, risale al tredicesimo secolo.
Come molti altri edifici privati della città, il Palazzo è passato attraverso la proprietà di varie famiglie nel corso dei secoli. I primi documenti scritti che lo citano risalgono al Quattrocento, epoca in cui il palazzo venne acquistato da un membro della famiglia Venerosi, Michele da Pisa, che poi aggiunse a un secondo cognome, Pesciolini, che probabilmente deriva dalla parola Peccioli, una città in provincia di Pisa dove aveva vissuto in precedenza, oppure da "pesciolini", un soprannome che si era forse conquistato da ragazzo quando era solito pescare nel fiume Era, vicino a Pisa.
Una delle figlie di Michele, Apollonia, la quale ereditò gran parte delle ricchezze del padre, sposò il figlio di Francesco Brogi, proprietario di un'altra casa-torre in Via San Matteo (oggi Torre Pesciolini).
Il loro secondo figlio cambiò poi il suo cognome da Brogi in Pesciolini ed ereditò la Torre e il Palazzo. Nel diciassettesimo secolo un membro della famiglia Vichi, proveniente da Orvieto (il figlio di tale Giovanbattista Vichi, sepolto a Orvieto), acquistò il Palazzo. La famiglia Vichi ne fece la propria residenza fino al 1927, quando i Boldrini comprarono il Palazzo da Giuseppe Vichi, ingegnere comunale della città turrita.
Pietro Boldrini e sua moglie, nel 1990 decisero di adibire il secondo piano del Palazzo a residenza turistica. Oggi il figlio Pierluigi, insieme alla moglie, è orgoglioso di continuare la tradizione di famiglia e di aprire le antiche porte di questa residenza storica per offrire ai propri ospiti un piacevole soggiorno sotto le torri medievali San Gimignano.