Vi volevo sbloccare un ricordo, semplicemente perchè oggi potrebbe tornarvi nuovamente utile … Intorno al 2013 Google decise di lanciare Google+, il suo social network. L’idea alla base di Google+ affondava le radici in un progetto che voleva rivoluzionare il modo in cui venivano cercate le informazioni online e creare un motore di ricerca social dove il ranking fosse influenzato direttamente dai like e dalle interazioni degli utenti. Google ci credette e provò a integrare i +1 (l’equivalente dei like) tra i fattori di ranking, facendo apparire nelle SERP le foto profilo di Google+ accanto ai risultati di ricerca.
Sembrava un’ottima idea, ma si rivelò pessima. Immaginate: siti di qualità discutibile ricevevano più click semplicemente perché la foto profilo del proprietario era accattivante. Questo mandò in tilt le metriche basate sul CTR, creando un problema per gli ingegneri di Google. E così, nel giro di pochi anni, Google+ venne smantellato e con esso l’idea di una correlazione diretta tra segnali sociali e ranking nei motori di ricerca.
Dopo questo flop il dibattito sui segnali sociali non si è mai spento, ma si è spostato su un piano più indiretto. Per anni è stato detto che le interazioni social – come condivisioni, menzioni senza backlink e discussioni sul brand – non avevano un impatto diretto sul ranking. Piuttosto, queste dinamiche spingevano gli utenti a generare segnali più rilevanti, come backlink spontanei o un aumento del tempo di permanenza sulle pagine di un sito web.
Dieci anni fa i siti web erano la prima, e spesso anche l’unica, tappa per la scoperta di un brand o di un prodotto, mentre i social servivano per confermare ciò che si era già trovato online. Oggi il paradigma si è ribaltato: la scoperta avviene sui social, così come la conferma. Il sito web resta lo strumento utile per approfondire e, soprattutto, per finalizzare una transazione.
Google ha preso atto di questa trasformazione e oggi restituisce SERP sempre più orientate alle transazioni, anche per query che in passato erano puramente informative. È come se Google stesse accettando il fatto che molte ricerche di esplorazione avvengano ormai su altre piattaforme. Il motore di ricerca più usato al mondo si sta trasformando in uno strumento sempre più transazionale e commerciale.
Se la fase di scoperta e persino quella di approfondimento avvengono sempre più sui social, allora è inevitabile che la partita della rilevanza si giochi proprio su queste piattaforme. Google non può più ignorare ciò che accade nei social network, perché altrimenti rischia di mostrare risultati sempre meno pertinenti e di scarsa qualità.
Naturalmente, Google può vedere solo ciò che non è precluso alla scansione, quindi se vuole mantenere la sua posizione dominante, dovrà investire ancora di più per capire cosa interessa davvero agli utenti e dove questi interagiscono con le informazioni. Qualunque pagina web aperta alla scansione di Googlebot verrà esaminata con il massimo delle risorse per comprendere meglio gli interessi del pubblico.
Quindi diventa ancora più fondamentale presidiare tutti i social e monitorate le conversazioni che riguardano il vostro brand. Google ha già un ottimo sensore per il “buzz” online, e i segnali sociali rappresentano già un fattore di ranking più diretto di quanto si pensi. Più un brand sarà discusso e rilevante ovunque, più vedrà un aumento di visibilità nelle SERP di Google. Tenendo bene in mente che nel 2024 quasi 43 milioni di persone in Italia sono state attive sui social media, il 73% della popolazione e che un sondaggio ha mostrato che ancora più della metà degli intervistati (54%) utilizza i motori di ricerca come metodo principale per trovare contenuti online, mentre il 5% si rivolge esclusivamente ai social media e il restante 41% combina entrambi gli approcci. Ma queste percentuali stanno velocemente aumentando ...
La scelta delle giuste parole chiave è fondamentale per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca e attirare il traffico organico verso il tuo sito. Oggi l'IA può aiutarti nel velocizzare ed ottimizzare questo importante task. Vediamo come.
Per iniziare, occorre 'istruirla' con alcune informazioni:
E usare la IA nei modi in cui può aiutarvi:
Alcuni consigli generali per la ricerca delle parole chiave:
La ricerca delle parole chiave è un processo continuo. Occorre monitorare le performance nel tempo e apportare eventuali modifiche alla strategia. In questo potete partire dalle basi, ovvero Google Analytics 4 e Search Console...
L'intelligenza artificiale non è ormai più una novità, ma una realtà che sta trasformando profondamente il modo in cui interagiamo con la tecnologia in tutti i campi della nostra vita.
E la SEO non fa eccezione. Se fino a poco tempo fa l'ottimizzazione per i motori di ricerca era un'attività prevalentemente manuale e basata su intuito, oggi l'IA offre strumenti sempre più sofisticati per analizzare i dati (sempre da qua si parte), prevedere le tendenze e personalizzare l'esperienza utente.
L'IA offre un enorme potenziale per la SEO, ma è importante essere consapevoli anche dei suoi limiti. L'IA non può sostituire completamente il lavoro umano, soprattutto quando si tratta di creare contenuti originali e di alta qualità. Inoltre, è fondamentale utilizzare gli strumenti di IA in modo etico e responsabile, evitando di manipolare i risultati dei motori di ricerca. Altrimenti il risultato potrebbe essere opposto a quello sperato …
Concludendo l'intelligenza artificiale sta rivoluzionando la SEO, offrendo nuove opportunità per le aziende di migliorare la loro visibilità online ma per sfruttare al meglio il suo potenziale è fondamentale rimanere aggiornati sulle ultime tendenze e investire nella formazione.
Google Trends è uno strumento prezioso per chi si occupa di keyword research, permettendo di esplorare le ricerche di tendenza in oltre 100 paesi e regioni di tutto il mondo. Nella pagina Le ultime tendenze, puoi concentrarti sulle query più recenti, scoprire tendenze che si sono sviluppate negli ultimi giorni e accedere a dati aggiornati ogni dieci minuti.
Ma come navigare efficacemente questa pagina e sfruttarne al meglio il potenziale?
Di seguito troverai una guida dettagliata per muoverti con sicurezza e utilizzare le informazioni per le tue analisi.
Le tendenze rappresentano le query di ricerca più popolari in una determinata area geografica o periodo di tempo. Ogni query può includere gruppi di ricerche correlate o varianti della stessa parola chiave.
Un elemento utile è il timestamp dell'ultimo aggiornamento, visibile accanto ai dati. Puoi aggiornare il browser per ottenere le informazioni più recenti e, se necessario, ordinare le tendenze in ordine alfabetico cliccando sull'apposita colonna. Questo ti permette di organizzare rapidamente i dati e trovare ciò che cerchi.
Un aspetto interessante delle tendenze è la possibilità di visualizzare il traffico associato a ciascuna query. Questi dati sono raggruppati per tendenza e includono la percentuale di crescita rispetto a un valore di riferimento. Se desideri focalizzarti sulle query più rilevanti, puoi ordinare i dati in base al volume di ricerca in modo decrescente.
Ogni query mostra il momento in cui ha iniziato a diventare popolare e se è ancora attiva o meno. Le tendenze si dividono in:
Può capitare che una tendenza terminata riemerga in futuro, quindi è utile monitorarle nel tempo. Per una visione più chiara, puoi ordinare le query in ordine cronologico decrescente.
Il grafico delle tendenze ti offre una panoramica visiva dell’andamento del volume di ricerca per una determinata query nell’intervallo di tempo selezionato. Puoi scegliere di analizzare i dati delle ultime 4, 24, 48 ore o degli ultimi 7 giorni.
Un dettaglio da tenere a mente: il grafico della pagina "Le ultime tendenze" si basa su una corrispondenza esatta, mentre quello della pagina "Esplora" utilizza una corrispondenza generica.
Cliccando su una tendenza specifica, si aprirà un riquadro laterale con maggiori dettagli. Qui puoi vedere le ricerche correlate che compongono la tendenza e approfondire ulteriormente i dati.
Per rendere la tua analisi più mirata, puoi applicare filtri specifici. Ad esempio, è possibile:
Una volta filtrati i dati, puoi esportarli per un'analisi più approfondita. Sono disponibili diverse opzioni di esportazione, tra cui:
Se hai selezionato righe specifiche, puoi esportare solo quelle, concentrandoti su ciò che ritieni più rilevante.
Se desideri analizzare nel dettaglio una singola query, fai clic sulla relativa riga nella pagina "Le ultime tendenze". Un riquadro a destra mostrerà:
Google Trends ti permette di confrontare fino a cinque query contemporaneamente. Basta selezionare le caselle di controllo accanto alle query da confrontare e fare clic su Confronta. Se preferisci, puoi esportare i dati in un file CSV per un'analisi più approfondita.
Utilizzare Google Trends per la keyword research, soprattuto per il vostro blog che dovrenne trattare anche argomenti di attualità, è un modo efficace per scoprire cosa sta catturando l’attenzione del pubblico e identificare opportunità di crescita. Grazie agli strumenti di navigazione, filtraggio e confronto, hai a disposizione un potente alleato per ottimizzare i tuoi contenuti e migliorare la tua strategia SEO.
La keyword research è una delle basi del marketing digitale e del posizionamento sui motori di ricerca. Con l’evoluzione del comportamento degli utenti e l’emergere di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, le strategie di ricerca delle parole chiave richiedono un aggiornamento costante. Ecco un approfondimento su come affrontare la keyword research nel 2025.
Definizione:
La keyword research è il processo di identificazione delle parole chiave rilevanti per il target di riferimento. Questo processo è essenziale per comprendere le esigenze degli utenti e ottimizzare i contenuti al fine di rispondere alle loro ricerche specifiche (search intent).
Importanza:
Sebbene i metodi classici abbiano dimostrato la loro utilità, presentano alcuni limiti significativi:
Nel 2025, l’attenzione si sposta dalle metriche tradizionali all’analisi delle intenzioni di ricerca.
Focus sulle Intenzioni di Ricerca:
Obiettivo:
Creare contenuti mirati che risolvano problemi specifici o rispondano a domande precise.
Ecco alcuni strumenti utili per un’analisi efficace:
Consiglio:
Utilizzare una combinazione di strumenti per ottenere una visione completa delle opportunità.
Come funziona:
Esempio:
Partendo da “vacanze studio”, si possono esplorare varianti come “esperienze all’estero” o “programma Itaca” per catturare un pubblico più ampio.
L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il processo di keyword research grazie a strumenti sempre più avanzati.
Vantaggi dell’IA:
Metodi:
Strumenti IA suggeriti: ChatGPT, SurferSEO, Jasper.
La keyword research nel 2025 richiede un approccio strategico che combini creatività, analisi e tecnologia.
Punti chiave:
Con queste strategie, sarà possibile ottenere risultati sostenibili nel lungo termine, migliorando il posizionamento e la visibilità online.
Nel luglio 2024, Rand Fishkin di SparkToro ha pubblicato uno studio approfondito sul comportamento degli utenti di Google negli Stati Uniti e nell'Unione Europea. Utilizzando dati forniti da Datos, una società del gruppo Semrush, lo studio ha analizzato milioni di ricerche per comprendere meglio le dinamiche post-ricerca.
Principali risultati dello studio:
Implicazioni per i professionisti del marketing:
Questi dati sottolineano l'importanza di adattare le strategie di marketing digitale. Con una crescente percentuale di ricerche che non generano clic verso siti esterni, è fondamentale creare contenuti che offrano valore direttamente nelle piattaforme, senza richiedere necessariamente un clic. Inoltre, comprendere le dinamiche delle ricerche senza clic può aiutare le aziende a ottimizzare la loro presenza online e a interagire efficacemente con il pubblico.
Per una comprensione più dettagliata e per visualizzare i grafici associati, si consiglia di consultare l'articolo completo di Rand Fishkin su SparkToro:
https://sparktoro.com/blog/2024-zero-click-search-study-for-every-1000-us-google-searches-only-374-clicks-go-to-the-open-web-in-the-eu-its-360/.
Ne parleremo al Corso Intensivo del 2 Febbraio 2024 (ore 9,00-18,00)
Dove: The Social Hub Firenze
Costo: €128,00 + Iva*
Speakers: Marco de la Pierre, Paolo Ramponi, Alessandro Galatoli, PanVision Team, Elena Farinelli, Matteo Lasignora
Lunch Break: 13,00-14,00 (pranzo offerto da dotFlorence Srl)
*sconto 25% associati/e AGT con codice AGT2024
*sconto 25% clienti dotFlorence Srl con codice DOT2024
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Benvenuti nel mondo sempre in evoluzione di Instagram, dove l'arte di navigare tra foto, storie e reel diventa sempre più raffinata e dinamica. Nel 2024, la piattaforma si presenta con nuove sfide e opportunità, richiedendo un set di skills agile e innovativo per navigare al meglio nel mare sempre mutevole dei contenuti digitali. In questo articolo, esploreremo le 10 principali best practices - alcune forse banali ma sempre da ricordare - che diventeranno fondamentali per massimizzare la tua presenza su Instagram. Preparatevi a scoprire come affinare le vostre abilità digitali per emergere in un panorama sempre più competitivo e stimolante.
Instagram richiede una comunicazione efficace con il proprio pubblico. Dalla scrittura di testi persuasivi alla trasmissione di idee coinvolgenti, l'obiettivo è creare una connessione autentica con i follower. La chiave per un successo di vendita duraturo risiede nella capacità di instillare fiducia, permettendo al pubblico di riconoscere e apprezzare il valore distintivo della vostra identità digitale.
Siate creativi nel concepire formati originali, sviluppate contenuti unici e definite il vostro stile distintivo. Ci sono tanti tools - solo per citarne alcuni Canva, CapCut, Vsco - che possono facilitarvi in questo. Mantenete anche un costante sguardo alle tendenze in evoluzione, adattandole in modo intelligente alla vostra specifica nicchia per massimizzare l'impatto delle vostre creazioni.
Una competenza chiave per raggiungere il successo nei social media oggi è la prontezza nel reagire e adattarsi rapidamente alle mutate circostanze. Come professionisti del marketing, è essenziale essere tanto flessibili quanto il mondo che ci circonda. Mantenersi allineati ai cambiamenti economici, politici e culturali ci consente di rimanere in sintonia con il nostro pubblico e di adattare la nostra strategia di conseguenza. Attualità è la parola d’ordine.
Per espandere la propria presenza su Instagram, risulta cruciale esaminare attentamente i contenuti, trarre conclusioni pertinenti e adattare la strategia di conseguenza. Ottenere significativi risultati diventa un compito arduo senza una competenza efficace nell'analisi dei dati e delle metriche di performance. Iniziando da Insight.
È estremamente semplice lasciarsi trascinare mentre si scorre Instagram e, in un batter d'occhio, trascorrono ore preziose. Così come lo è nell’editare reels, storie o semplicemente post elaborati. Considerando che tempo, attenzione ed energia sono risorse limitate, diventa essenziale gestirle con saggezza e attenzione.
Possedere competenze nella creazione di testi persuasivi, una comprensione approfondita del SEO e la capacità di catturare l'attenzione sono elementi che accelereranno notevolmente la vostra promozione su Instagram. Una scrittura efficace si rivela fondamentale in tutte le forme di contenuto, che siano post, reel, storie o messaggi diretti, costituendo un'abilità chiave per la crescita su questa piattaforma.
Sfruttare i social media per la propria attività va oltre la semplice interazione sociale; ormai rappresenta una importante forma di brand positioning. Possedere una solida comprensione delle fondamenta del marketing si dimostra cruciale per accelerare significativamente la propria crescita in questo contesto.
Sebbene i social media possano apparire divertenti, il successo nel social media marketing richiede una strategia ben definita. Le strategie dei social media possono essere apprese tramite la formazione, ma possedere una mentalità strategica e un'inclinazione naturale al pensiero strategico conferisce un notevole vantaggio.
I professionisti del social media devono dimostrare abilità nella gestione di una varietà di compiti, il che richiede competenze solide in project management. Dall'elaborazione di programmi di pubblicazione alla gestione dei contatti e dei profili sui social media, una robusta capacità di gestione dei progetti consente di mantenere sotto controllo tutte le attività in modo efficace.
Fornire assistenza ai bisogni o alle domande dei clienti sui social media va oltre la semplice risoluzione di problemi; implica la capacità di comunicare efficacemente e individuare opportunità per instaurare connessioni significative. Gestendo l'assistenza clienti attraverso i social media, si costruiscono relazioni robuste, contribuendo a ottenere l'apprezzamento della comunità e a lasciare un'impressione memorabile. Attenzione ai DM.
A chi è rivolto il Corso Intensivo del 2 Febbraio 2024:
Articolo di Paolo Ramponi
Articolo di Paolo Ramponi (nella top ten dei SEO Riders Italiani)
L'ottimizzazione di un sito web è un processo complicato, perchè le carte in tavola vengono cambiate spesso e senza preavviso. Di conseguenza nessun risultato di posizionamento organico è da considerarsi permanente.
L’audit - verifica dello stato di salute del vostro sito - include decine di controlli e richiede conoscenze diverse (tecniche e umanistiche) per un continuo aggiornamento e una continua revisione.
Di seguito vi elenco alcuni errori 'vecchi' e 'nuovi' cioè generati a seguito degli ultimi core update dell’algoritmo di Google.
1. Index Management: ottimizzare il crawl budget (risorse di scansione dedicate da Google al tuo sito)
Usa rel canonical, noindex tag. Detta così sembra una espressione in aramaico. semplifichiamo con un classico: apri la home di Google e nella search box digita:
site:tuonome.com
Se all’ultima pagina appare questo messaggio
C’è da lavorare (e sui siti non di ultima generazione è quasi sicuro che questo succeda!).
2. Localization: HREFLang
Il tag rel alternate hreflang è ormai fondamentale per i siti multilingua.
Quindi ti devi occupare di questo se il tuo sito è multilingua e se offre contenuti targettizzati per mercati diversi.
<link href="https://www.tuosito.com/" rel='canonical' />
<link rel="alternate" hreflang="en" href="https://www.tuosito.com" />
<link rel="alternate" hreflang="de" href="https://www.tuosito.com/de/" />
<link rel="alternate" hreflang="it" href="https://www.tuosito.com/it/" />
<link rel="alternate" hreflang="fr" href="https://www.tuosito.com/fr/" />
e poi volendo all’infinito
<link rel="alternate" hreflang="en-en" href="https://www.tuosito.com/en-en/" />
<link rel="alternate" hreflang="de-de" href="https://www.tuosito.com/de-de/" />
<link rel="alternate" hreflang="it-it" href="https://www.tuosito.com/it-it/" />
<link rel="alternate" hreflang="fr-fr" href="https://www.tuositor.com/fr-fr/" />
Già analytics vi mostra le metriche relative:
Possiamo e dobbiamo guidarlo, gestirlo, aggiornarlo… mi raccomando!
3. Keyword Cannibalization
Questa è facile, succede quando hai più pagine sul tuo sito in competizione per le stesse parole chiave. Evitiamo, please!
4. Over Optimized Anchor Text
Ovvero Low Quality a href, testo al quale è collegato un link (sia interno che esterno)…
Sono considerate irrilevanti le ancore con oltre 100 caratteri, a meno che non si tratti di un URL lungo. Altre ancore di bassa qualità sono in lingua diversa rispetto a quella del sito e con simboli.
Per la cronaca google classifica gli anchor solo in questi pochi tipi…:
Perchè Bert e tutti i suoi amici Penguin, Panda, Colibrì - insomma GoogleZoo - il Mobile First Indexing così come il caro PageSpeed e tutte gli altri innumerevoli componenti dell'algoritmo più famoso del web continueranno a scansionare i vostri siti, leggerli, giudicarli, classificarli, penalizzarli … ma anche premiarli!
Quindi?
In questo periodo di lockdown nessuno può uscire di casa, ma molti dei vostri futuri potenziali clienti stanno sognando il loro prossimo viaggio, pensano al tempo che dovranno recuperare e a quando potranno nuovamente muoversi liberamente nel mondo, immaginando luoghi da visitare per lasciarsi alle spalle la tristezza e la tensione di questi giorni.
E fanno ricerche. E navigano le pagine dei risultati. E visitano siti...
Vero, leggere Analytics superficialmente demoralizza, il numero di queste visite è in rosso per tutti (da un minimo del -40% a un -75/80% ...). Ma non è questo che dovete prendere come riferimento.
In primis pensiamo a mantenere su buoni livelli la frequenza di rimbalzo, il numero di pagine viste e il tempo di permanenza sul sito: tutte metriche impattanti sul posizionamento.
Sfruttiamo questo momento anche per dedicarci ai contenuto del nostro sito: fermo restando che mediamente solo il 37% dei siti on line ricevono aggiornamenti costanti, spesso mi sento dire che non c'è il tempo per fare un 'content audit' almeno due volte all'anno, come è consigliato.
Ecco, ora il tempo c'è. Gli strumenti pure. Ve li mette a disposizione Google. Anche in quarantena (come sono buoni a Mountain View...)
E quali sono? Il già citato Google Analytics ma soprattutto Search Console. Qua potete (in realtà DOVETE) scoprire la esatte chiavi di ricerca digitate dagli utenti (non quelle che immaginate voi... quelle vere, e qua l'ego potrebbe prendere schiaffi, perchè scoprirete per cosa in realtà Google vi ritiene autorevoli e correlati ...) e di conseguenza capire come Google vi posiziona per queste! Non solo vi dirà le Impressions (visualizzazioni in Search Engine Result Pages) ma anche il Click Through: cioè mi vedono e son felice, ma quanti mi cliccano? Che se sono parecchi sono anche più felice, e magari converto ...
Bene.
Scoprirete che certe pagine hanno molte impressions ma pochi click, che altre hanno molti click ma non convertono. Sarà di conseguenza il caso di riguardare e correggere (o cercare almeno di migliorare) i Tag Title, gli Snippets, i PayOff - che io chiamo amichevolmente Battle Cries - le Call to Action ... la parte semantica... con la giusta tassonomia e formattazione del testo (lunghezza, h1, h2, paragrafi, internal/external linking...).
Studiate.
Anticipate i vostri competitors, fate benchmarks, fate retroingegneria. Fate analisi, fate prove.
Monitorate costantemente le tendenze, le richieste sono in fase di mutazione. Offrite soluzioni, fatevi vedere presenti e reattivi. Presidiate i social. Pensate a studiare offerte ora, sui servizi dove avete più margine di contribuzione, perchè i soldi saranno meno per un pò, la richieste formulate con parole 'economico' 'sconto' 'offerta' saranno numerose.
Prendete confidenza con il vostro sito (che non sapete quanto si sente solitamente solo e quanto ha bisogno di voi) e gli strumenti da sempre a vostra disposizione per aiutarlo a crescere. Fate programmazione, se non vi piace la parola piano editoriale: tenete presente che tutto questo finirà, quando e come non si sa, ma finirà. Non può piovere per sempre. Sarà banale dirlo, ma quando spunterà il sole se avete tenuto aperto l'ombrello, lo chiudete e belli asciutti ripartite. Altrimenti prima dovete aspettare di asciugarvi...
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Paolo Ramponi
dotFlorence Web Agency
Co-Founder Turismo Digitale
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